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Money Management senza cadere dalle nuvole

Il primo problema che possiamo evidenziare quando vogliamo trattare in modo corretto questo argomento è la reale percezione dei trader novizi. Normalmente chi si affaccia a questo business identifica il money management come l’attenzione necessaria da porre sui propri risparmi con l’intento di accumularli e non perderli. Nulla di più sbagliato; non stiamo “mettendo da parte del denaro” o riempiendo il salvadanaio.



Se volessimo dare una definizione abbastanza calzante e del money management potremmo dire che è: la pianificazione per una corretta destinazione del capitale per ottimizzare la resa e salvaguardare la marginalità. Questa frase, per un novizio, può risultare non chiara e spesso si cade nel risultato: non ho soldi sufficienti e non faccio l’operazione, se invece ho abbastanza soldi posso fare l’operazione. Quindi, la percezione è sempre correlata alla necessità di non perdere denaro e non alla visione molto più ampia del far lavorare il denaro in modo profittevole e pianificato. Il proprio money management può essere affrontato in diversi modi che talvolta possono coesistere


  • corretta pianificazione operativa

  • diversificazione

  • pianificazione dei ritorni


e tutto sempre avendo sotto controllo la marginalità e gli obiettivi che ci siamo preposti di raggiungere.

 

Pianificare con giudizio

Quando parliamo di pianificazione operativa intendiamo avere chiaro il mercato sul quale vogliamo lavorare, ma soprattutto le operazioni che vogliamo fare. Può capitare, ad esempio, di aver individuato un paio di operazioni interessanti con il giusto vantaggio statistico, ma richiedono un impegno economico che mette a rischio la marginalità pianificata. Che cosa significa? Significa che se ho deciso di operare lasciando una marginalità del 40% sul mio conto, NON esistono eccezioni.


Il 40% del mio conto DEVE essere libero per salvaguardare le oscillazioni del mercato.


La marginalità è una sicurezza ed un “cuscino” che ci permettere di affrontare la pressione emotiva in modo sufficientemente rilassato.


Questo significa anche che quando non rispettiamo tale parametro la pressione si fa molto più forte.

Questo ci porta a non vivere in modo rilassato l’operatività e talvolta anche a fare delle pessime scelte. Quindi, tornando alle nostre operazioni interessanti individuate, che faccio?


Scelgo la migliore e cioè quella con il miglior vantaggio statistico, che mi lascia una superiore marginalità e che sia sull’asset più affidabile.

Quella che scartiamo non deve essere eliminata per due motivi La prima operazione può andare a profitto in tempi rapidi e ci può essere la possibilità di operare anche con la seconda Se non posso metterla a mercato oggi, non significa che non potrò metterla a mercato in futuro quando il money management lo permetterà.


 

Una diversificazione che abbia un senso


Quando parlo invece di diversificazione intendo la capacità di suddividere il proprio capitale su mercati, strumenti o strategie diverse in modo chiaro e definito.



Questo significa definire con esattezza la percentuale del proprio capitale destinata ad ogni ambito, valutando, periodicamente, che cosa significa in termini assoluti. Cioè? Intendo dire che se ho un capitale di 10k e destino il 20% allo strumento delle opzioni significa, in termini assoluti, che sto destinando, allo stato attuale, 2k. Chiaramente il capitale varierà nel tempo in base all’operatività applicata e il valore assoluto dovrà essere ricalcolato per valutare la reale assegnazione. Se il capitale cresce fino a 15k ciò che possiamo destinare alle opzioni salirà a 3k. Se però, per motivi operativi, abbiamo deciso di non assegnare più di 2k, significa che, crescendo il capitale devo rivedere le percentuali di destinazione del capitale. Perché è utile fare questa operazione? Semplicemente, per imparare ad operare in controllo ed avere sempre chiaro come stiamo facendo lavorare il nostro capitale.


Ma soprattutto, come ho scritto poco fa, per verificare il percorso che stiamo facendo verso i nostri obiettivi.

Può sembrare eccesso di zelo ma proviamo a pensare al caso in cui abbiamo deciso di diversificare con due strategie una più aggressiva ed una più conservativa. Abbiamo calcolato le performance delle singole strategie e la percentuale di diversificazione per garantire una performance globale positiva.



Se non teniamo sotto controllo il variare del capitale e il singolo assegnamento non possiamo valutare il variare delle performance delle strategie e di quelle globali rischiando di avere un resoconto negativo a fine anno.


 

Realizzare fa parte del trading


La pianificazione dei ritorni si riferisce a come abbiamo pianificato la realizzazione dei guadagni e cioè quanto ma soprattutto ogni quanto ritiro dal conto di trading. Proprio così Tutti fanno trading per avere un’entrata extra o comunque per costruire un capitale che potrà essere utilizzato per qualcosa che non è il trading.


Ricordiamoci che il trading, per quanto sia divertente, non è il fine ma il mezzo.

Questo significa anche pianificare quando cominciare a prelevare qualcosa dal conto di trading, sapere se si vuol arrivare ad una cadenza di prelievi, quanto effettivamente prelevare e come tali prelievi possono aumentare nel tempo. Per qualcuno potrebbe essere banale e ovvio, ma vi posso assicurare che è l’aspetto più delicato, perché prelevando


  • abbasso il margine disponibile

  • abbasso l’interesse composto

  • i soldi prelevati non lavorano più per noi


Comincia ad essere più chiaro adesso?



Al momento che tolgo del denaro dal conto di trading di fatto abbasso il capitale investito e quindi il margine disponibile si abbassa: il prelievo non deve portare tale margine al di sotto di quello pianificato!


Abbassando il capitale, il rischio/rendimento viene calcolato su un valore più piccolo quindi, in termini assoluti, rischio meno ma guadagno anche meno.

Tutto il denaro che preleviamo, fatta eccezione nel caso in cui venga destinato ad un altro business, servirà per l’acquisto di un bene o un servizio e non per generare profitti. Se questi concetti sono chiari allora risulterà chiaro anche che cosa significa un corretto money management. Esso è fatto di molti aspetti ma tutti sono rivolti ad una corretta gestione che porta a maggiori profitti con il giusto vantaggio statistico.


Nel trading online, più che in altri business, il denaro è il nostro dipendente; lavora per noi e deve produrre prosperità, ma lo deve fare in sicurezza.

Il compito del trader è definire le azioni da mettere in atto che porteranno al raggiungimento degli obiettivi prefissati verificando costantemente il percorso ed i risultati.

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