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L'oscillatore RSI

Aggiornamento: 28 apr 2022

Come tutti gli indicatori, anche RSI (Relative Strength Index), propone una lettura del movimento dell’asset finanziario analizzato. Nel caso specifico, sotto forma di oscillatore, e cioè che oscilla fra un valore minimo (zero) ed un massimo (cento).


Questo oscillatore può evidenziare due valori intermedi che delimitano una fascia normalmente definita fra 30 e 70; in casi più restrittivi si usa 20 e 80.


Sotto il valore minimo di questa fascia si dice che ci troviamo in "ipervenduto" e sopra il valore massimo in "ipercomprato".

Chiaramente non scenderò nei dettagli del calcolo della curva che genera questo indicatore ma cercherò invece di evidenziare gli aspetti che ci permettono di comprendere e delineare degli scenari di prezzo possibili.


Un indicatore nasce da un’analisi statistica quindi si basa su dati passati; allo stesso modo, tutti gli aspetti che interpretiamo come indicazioni, lo sono solo per motivo statistico.


Quindi questo ci permette di capire che non ci sono previsioni, ma solo probabilità più o meno marcate che un determinato scenario si generi.



Questo strumento viene calcolato utilizzando un certo numero di sessioni di mercato per ogni punto del grafico RSI (il più utilizzato è 14 periodi) evidenziando in modo più o meno "nervoso" il movimento della forza del mercato.


In figura si può vedere al di sotto del grafico la curva RSI a 14 periodi.


 

Gli aspetti vantaggiosi di RSI


Quali sono le informazioni che posso ricavare da questo strumento e come posso sfruttarle per generare un "vantaggio statistico operativo"?


Innanzi tutto, quando la curva RSI esce al di fuori della fascia spiegata precedentemente (come vediamo in figura), trovandoci in situazioni di ipercomprato o di ipervenduto, dobbiamo stare in allerta e monitorare sia il movimento di prezzo che il movimento di RSI valutando il momento di una possibile inversione di tendenza.


Ciò significa che, trovarci in ipercomprato, con il prezzo sui massimi del grafico e magari si genera un pattern con engulfing ribassista potrebbe essere un buon segnale di inversione di tendenza.


Un altro aspetto, forse il più importante da prendere in considerazione, è la divergenza.


Essa è, di fatto, la sostanziale ed evidente differenza di pendenza fra l’andamento dei massimi/minimi del prezzo e quella dei massimi/minimi dell’indicatore RSI.

Questo significa che, se ad esempio ci troviamo sui massimi e l’indicatore ha generato due massimi consecutivi, decrescenti, ma il prezzo ha generato due massimi consecutivi crescenti è in atto una divergenza.


Se al contempo si evidenziano anche gli aspetti spiegati in precedenza come ipercomprato, e pattern di inversione, la probabilità che tale inversione avvenga acquisisce un vantaggio statistico ancora più grande.


 

Altri aspetti che aiutano la lettura del mercato

Sicuramente gli aspetti appena elencati sono quelli più importanti e maggiormente utilizzati ma non possiamo tralasciare anche i seguenti:


  • la pendenza dell’impulso direzionale dell’indicatore RSI

  • lo stallo sul 50

  • i massimi/minimi secondari


Questi aspetti molto spesso vengono trascurati, ma anche loro forniscono numerose informazioni, talvolta anche più determinanti delle precedenti.


Questo perché ci sono delle situazioni in cui è importante "scegliere di non scegliere", ma vengo al punto.


La pendenza di un impulso dell’indicatore ci permette di evidenziare la reale forza che l’asset ha in quel momento rispetto ad una direzione presa.

Questo tipo di lettura ci mette in allerta sulla probabilità di una possibile inversione o di permanenza in "ipercomprato/ipervenduto".


Con questo intendo dire che, alle volte il prezzo entra in ipercomprato in modo molto deciso con una forte pendenza, ma non è corretto aspettarsi subito l’inversione.


Altresì è importante valutare sia la correlazione dell’andamento di RSI rispetto al prezzo e valutare quanto possa essere probabile uno scenario in cui il prezzo continui a salire con un RSI che permane in ipercomprato.


Quando invece parlo di "stallo sul 50" intendo evidenziare una situazione dove il prezzo si muove, anche in modo direzionale, ma RSI rimane in stallo sul valore di circa 50 con delle piccole e non determinanti oscillazioni.


Questa situazione è legata ad una "forza senza decisione" e cioè non è in atto una forza direzionale ma potrebbe partire un movimento rialzista o ribassista.

In queste situazioni è giusto valutare anche la divergenza rispetto al prezzo per ipotizzare che direzione potrebbe prendere il prezzo ma solitamente qui si evita di prendere decisioni operative e si cerca invece, una volta partito l’impulso, di capire dove aspettarsi dei segnali.


I massimi/minimi secondari sono esattamente dei massimi e minimi che si generano all’interno del movimento RSI che possono evidenziare dei piani che da supporto possono diventare resistenze.

Possono "portare alla luce" aree in cui il prezzo, nonostante non dia segnali importanti, prende forza verso una direzione.


Questo tipo di lettura non è immediata e tantomeno definitiva operativamente parlando, ma aiuta moltissimo in situazioni dove non ci sono riferimenti degni di nota nell’andamento di prezzo e nei canonici aspetti di RSI.

Per evidenziare e mettere in risalto questi punti secondari, talvolta si può variare il numero di periodi sui quali viene calcolato RSI portandolo ad un numero inferiore (ad esempio da 14 a 6).


Questo porterà ad avere un RSI sicuramente più "nervoso" ma potrebbe aiutare a trovare movimenti della forza invisibili con un numero di periodi maggiore.

Gli indicatori sono solamente dei riferimenti statistici e non possono essere risolutivi passando avanti alle condizioni operative della strategia, fatto salvo il caso in cui la strategia si basi proprio sugli indicatori.


Esistono centinaia di strategie ed ognuna di esse analizza aspetti diversi e può succedere che indicatori diversi evidenzino situazioni operative spesso contrarie.


Questo porta a decidere a chi dare la precedenza e per assunto, la precedenza, si da sempre alla strategia utilizzata, altrimenti non possono essere valutate le performance operative ed eventuali cambi nel comportamento del mercato.


Mentre gli indicatori non utilizzati nella strategia diventano dei supporti operativi di conferma ad essa.
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